Esercizi di scrittura

Incipit

Questi “esercizi di scrittura” sono delle piccole composizioni in prosa create a partire da una foto o da una situazione realmente vissuta e, a differenza delle #frasiedimmagini, non sono troppo pensate o studiate, ma scritte principalmente di getto, a seconda dello stato d’animo provocato dalla situazione, come fossero delle “prove” o delle ” piccole parti” di un romanzo.

Sotto ad ognuno dei testi troverete la foto o l’immagine a cui sono ispirate ed eventuale autore dello scatto, se non sono di mia proprietà.

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1)

Un po’ come le fronde degli alberi, spoglie d’inverno. Un ostacolo inefficace, a proteggere una luna imbarazzata, che non vuol farsi vedere, nella meraviglia della sua pienezza.
Un po’ come noi, nel letto.
Tu, rossa in volto, nuda, abbracciata a me.
Io, che tento di difenderti dalle tue paure, fallendo miseramente.

Yuri Baldacci (19/02/2022)

Foto di Yuri Baldacci

2)

Ordinati i cipressi segnano una strada, tentando di star dritti sotto i colpi leggeri del vento. Non si muovono, ma parlano a bassa voce, fra le fronde. Sembrano soldatini sull’attenti, dopo una breve marcia e svettano sul parco, dominanti.
Quasi a voler rappresentare la natura che gestisce il mondo. E lo fa senza bisogno di calcoli inutili, poiché lei è ragionata in ogni cosa che fa. Non ha bisogno di stare a contare.

Yuri Baldacci (23/02/2022)

Foto di Yuri Baldacci

3)

“Nel mezzo del cammin di nostra vita” dicevano, ma l’inferno, quello infuocato e contornato di urla non lo conoscevano affatto. Quel buco nero, scavato nella terra secca e senza acque, che portava nei meandri dei pensieri più oscuri, era molto di più dell’immaginabile, da qualsivoglia mente umana.
Era a termine di follie e sangue sparso, al culmine del silenzio e delle speranze umane.
Era il nulla del nulla. Là dove aver minimo pensiero non era concesso, là dove nemmeno il tempo aveva senso di esistere.
E giù da quel punto nero vi era soltanto buio e voglia di gridare.
Fra foglie rosse fuoco, gridare, gridare ancora, che se la terra fosse stata minimamente percepita come odiosa, là sarebbe stato molto molto peggio. Ed assurdamente reale.

Yuri Baldacci (21/03/2022)

Foto di Yuri Baldacci

4)

Più che vado avanti con i giorni, le ore e i secondi, dal 2019 ad oggi e più che sono confuso.
Prima fu il COVID-19, poi i periodi di isolamento ed adesso la guerra.In questo enorme marasma di eventi, si distribuiscono migliaia, se non milioni, di pensieri contrastanti, azioni, manifestazioni e scontri.
Un po’ come se qualcuno si divertisse a cambiare in ordine sparso, le frasi di un libro o di un giornale.
Così, senza senso.
Sto cercando da diverso tempo di dare ordine, non solo alla mia mente, ma anche alla mia vita, provando a dare un “motivo” a questo enorme caos mondiale, molte volte fomentato anche da notizie false, pensieri che non hanno direzione logica e tanto altro.
Eppure non ci riesco.
E sapete, è pure uno sforzo disumano.
Ci sono momenti in cui, alla lettura di qualcosa, mi sorge oramai spontanea la domanda: “E se fossero tutte bugie?”.
E scatta automaticamente la ricerca alla verità, in giro per siti web, post ecc.
Esattamente come un cane che sbava per le strade alla ricerca di cibo.
Mio Dio, quanto risulta essere estremamente stancante.
Non dico che il mondo dovrebbe essere chiaro nelle sue azioni, in quanto non lo è mai stato fino in fondo, ma ultimamente mi sembra tutto così accentuato.
Mi capita di dover staccare il cervello improvvisamente, alla ricerca di altro con cui svagarmi.
Forse, anche fissare soltanto un muro bianco risulta più soddisfacente che una continua ricerca, senza fine.
Anche perché, altrimenti, sarebbero domande, soltanto domande.
Il mondo sta nuovamente cambiando.
Stavolta al passo di come si cambia un semplice smartphone.
Un pianeta che sembra essersi rassegnato al consumismo, in pratica.
O forse si sta rassegnando ad essere consumato?
Qualsivoglia sia la risposta, il tempo sembra aver accelerato il passo.
Ci porterà alla follia tutta questa confusione.
E non so se siano i miei, quasi, trent’anni, od un po’ di sana nostalgia del passato.
Ma vorrei tornare in un giardino fiorito a mangiarmi un frutto, senza dovermi chiedere se, davvero, quel tramonto, in fondo alle colline, è reale o frutto della mia immaginazione.
Così, senza senso.

Yuri Baldacci (29/03/2022)

5)

Se un punto interrogativo fosse come un essere umano, potrebbe, forse, chiedersi il perché dell’esser fatto così?
E la sua risposta sarebbe, in fin dei conti, “l’essere una domanda”.
Ecco. Noi uomini siamo questo. Risposte che portano a domande.

Yuri Baldacci (12/04/2022)

Foto di Arek Socha da Pixabay

6)

Da piccoli non abbiamo mai l’idea dell’immensità del mondo. Ci limitiamo a vivere in piccole parti delle nostre città o paesi. E pensiamo, innocentemente, che sia tutto lì.Poi crescendo ci rendiamo conto della miriade di idee, pensieri, sentimenti, persone, che compongono realmente il nostro pianeta.La terra si ama o si odia. Ma lei non ha scelta. Ci ospita. E lo farebbe in ogni caso.

Yuri Baldacci (22/04/2022)

Foto di Gerd Altmann da Pixabay